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La creazione di un solido contesto regolamentare per il sistema finanziario, borsa e banche in primo luogo, fu uno dei punti qualificanti del programma di Franklin Delano Roosevelt (1882-1945) quale trentaduesimo Presidente degli Stati Uniti d’America. La crisi del 1929 aveva portato in  eredità, oltre a recessione e disoccupazione, un crollo delle quotazioni azionarie e una serie di drammatici fallimenti bancari: non a caso i primi giorni del mandato del nuovo Presidente furono caratterizzati dalla chiusura di tutti gli istituti di credito e dall’approvazione dell’Emergency Banking Act. La fuga dei depositi  dalle banche si invertì immediatamente dopo l’appello radio della prima Fireside Chat il 9 marzo 1933: “I can assure you that it is safer to keep your money in a reopened bank than under the mattress.” Già un anno prima, nel marzo del 1932 il Senato aveva autorizzato il Committee on Banking and Currency ad una indagine sul funzionamento di Wall Street, ma sarà solo nel 1933, con la nomina di Ferdinand Pecora (1882-1971) come Chief Counsel, che l’attività della commissione di indagine prenderà corpo. Pecora era un immigrato italiano, nato a Nicosia in Sicilia e autentico self made man. Dopo alcuni anni come integerrimo assistente del procuratore distrettuale, grazie alla sua buona conoscenza della pratica dei mercati, si era dedicato alla carriera legale.
Sotto la sua guida e la presidenza di Duncan Fletcher (1859-1936) la “Pecora Commission” portò alla luce le prassi illegittime nella security industry e nelle banche. Descrisse con precisione le tecniche di manipolazione dei corsi, gli opachi rapporti tra intermediari e figure pubbliche, il vasto controllo dei pochi sull’economia del paese.  Epiche le deposizioni di Charles E. Mitchell, Chairman della First National City Bank, e di J.P. Morgan Jr che, tra l’altro, ammisero pubblicamente rilevanti evasioni di imposta sui redditi. Il primo si dimise dall’incarico e fu arrestato poco dopo la deposizione.
L’esito dei lavori della Commissione porterà, non senza vivaci contrasti nel dibattito politico, alla separazione delle attività di banca commerciale e banca di investimento (Glass-Steagall Act) ed al Securities Act ed il Securities Exchange Act, con la creazione della Securities and Exchange Commission, di cui Pecora sarà tra i primi commissari con Joseph P. Kennedy (1888 - 1969) come Presidente.
Quello che viene qui riprodotto nella sua interezza è il rapporto finale, la lettura del quale ci conforta sul fatto che molti dei conflitti di interesse e degli illeciti che ancora oggi osserviamo nei mercati finanziari e nei comportamenti degli intermediari sono, in verità, la semplice riedizione di fatti del passato.
E proprio per questo, citando l’introduzione di “Wall Street Under Oath”, il libro in cui Pecora darà conto della sua esperienza: “ …we may need to be remainded what Wall Street was like before Uncle Sam stationed a policemen at its corner, lest, in time to come, some attempt be made to abolish the post”. (MMF)