Piacevole libro di carattere divulgativo, pubblicato nel 1889, The Stock Exchanges of London, Paris and New York deve la sua originalità all’approccio comparativo che ripercorre la storia delle tre principali borse mondiali alla fine del diciannovesimo secolo e ne descrive le caratteristiche salienti.
Scritto da George Rutledge Gibson (1853-1907) il testo ci guida nell’origine delle tre borse, frutto della organizzazione dei loro membri e sottolinea come gli scambi siano stati caratterizzati inizialmente dalla prevalenza di titoli del debito pubblico.
La descrizione tocca poi tutti gli aspetti del funzionamento: i soggetti ammessi a negoziare, le tecniche dello scambio, le modalità di regolamento, gli arbitraggi (anche tra titoli scambiati su piazze distanti come quelle europee e americane).
L’importanza ed il ruolo cruciale delle borse nello sviluppo dell’economia della “prima” globalizzazione è ben evidenziato, così come la necessità di un controllo dell’attività.
Non a caso l’ultimo capitolo è dedicato ai Bucket-Shop americani, di cui Gibson invoca la chiusura, notando che essi vengono percepiti come un’appendice alle borse minandone la reputazione. Tuttavia, la consapevolezza delle necessità di una regolazione ancora non è maturata: “Those who alone can give relief do not seem to see the vicious nature of this financial pest.” (MMF).
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