Psychology of the Stock Market è considerato uno dei primi testi che affrontano il tema della behavioural finance. Fu scritto da George Charles Selden (1870 -)
negli anni in cui la disponibilità, tramite il ticker tape, di dati “aggiornati” circa i prezzi conclusi al New York Stock Exchange cambiò radicalmente la percezione stessa del mercato e i comportamenti degli investitori.
Selden, insieme con Richard Wyckoff e Samuel A. Nelson lavorava per il Magazine of Wall Street e proprio l’attenta osservazione dell’andamento dei prezzi e dei volumi lo portò a riflettere sulla percezione che il singolo aveva dei comportamenti collettivi nelle decisioni di investimento. Un approccio comunque non fondamentale, ma più vicino all’analisi tecnica, al financial chartism che andava sviluppandosi come disciplina grazie anche al lavoro pionieristico di Charles Dow.
Psychology of the Stock Market, qui riprodotto nell’edizione del 1912, fa parte di quel gruppo di testi “divulgativi” destinati a riflettere e a far riflettere il largo pubblico che si affollava nei bucket shops e presso gli stock broker e che contribuiva alla continua crescita del mercato degli Stati Uniti.
Ricordando loro che: “It’s hard for the average man to oppose what appears to be the general drift of public opinion. In the stock market this is perhaps harder than elsewhere”. (MMF)