The Theory of Stock Exchange Speculation, pubblicato per la prima volta a Londra nel 1874, è uno dei manuali di successo scritti da Arthur Crump (1834 – 1903), divenuto chief editor del Times dopo aver lavorato alla Bank of England.

In Italia l’opera venne divulgata solo nel 1899, all’interno della quarta serie della Biblioteca dell’Economista UTET in una traduzione di Luigi Einaudi.

Non si tratta di un lavoro accademico, bensì di un saggio tra il divulgativo ed il giornalistico.

Crump fece infatti parte di quel gruppo di financial writers che, negli ultimi decenni del diciannovesimo secolo, forte dell’osservazione quotidiana, partecipò alla vita della City cercando di comprendere i processi del concreto funzionamento dei mercati, lontano dagi studi teorici concentrati prevalentemente sulle questioni monetarie.

L’ obiettivo dichiarato dell’autore è scoraggiare gli speculatori disinformati: “Very few persons, if any, will be found to dispute the statement that speculation on the Stock Exchange is gambling”.

L’opera è quindi densa di richiami agli aspetti comportamentali  dell’investitore e alle caratteristiche caratteriali che costui deve possedere (MMF).